Canali digital: 4 passi per rendere efficace la comunicazione. Anche in pandemia.

La pandemia ha attivato la rincorsa alla comunicazione sui canali digital. Come puoi rendere la tua efficace?

 

“The world is paused, things are still. In the still we don’t need the things we thought we needed.”

Cosa vede il Ceo di Airbnb per il futuro?

Quelle sopra sono le parole arrivate dalla casa dal soggiorno sobrio e semplice del CEO di Airbnb, Brian Chesky, pronunciate durante l’intervista rilasciata a Linkedin ad aprile del 2020.

“More intimate and human connection. Travel smaller.”

Quanto forte è stato il senso di immobilità e la voglia di condividere con qualcuno in vicinanza, pelle contro pelle, questi giorni interminabili che per me si stanno protraendo visto il mio consueto stato di smart-working che si è trasformato in home-working. Anche se uscita dal lockdown più restrittivo, sono ancora qui. Io e un monitor. Quanti come me?

E per tutto questo tempo sono giunta alla stessa conclusione di Chesky: mi sono resa conto di quante poche cose mi servono veramente.

Un nuovo modo di stare. Un nuovo modo di lavorare. Anche sui canali digitali.

Ho osservato come tutti ci siamo adattati a nuovi modi di lavorare, anche chi ha evitato per anni di sfruttare le nuove tecnologie digitali. Tutti si sono trovati catapultati su social, video conferenze, streaming e chi più ne ha…

Il nostro mondo si è ristretto all’improvviso per un tempo indeterminato. Niente uscite con gli amici, figuriamoci viaggi oltreoceano!

Stare in un mondo ristretto richiede di starci bene, altrimenti si cerca la fuga. E se non si può fuggire?

Io ora voglio re-imparare a prendermi cura di ciò che ho vicino e di renderlo migliore. Voglio impegnarmi poi ad ampliarlo come un virus positivo, piano piano, fino a poterlo ricongiungere con il virus positivo di qualche mio “vicino”. So che c’è tanto di straordinario non lontano da nessuno di noi. Voglio imparare a prestarci più attenzione.

Partirò dal “travel smaller” per usare le parole di Brian, un po’ per forza di cose, un po’ anche perché non è necessario spostarsi geograficamente per viaggiare, esplorare e scoprire il nuovo e il bello.

Questo si è tradotto anche nello riscoprire i negozi accanto a casa e l’attivarsi di servizi a domicilio.

Come hanno fatto in tanti?

La maggior parte di loro si è affidata ai canali digitali improvvisando una presenza mai sperimentata prima.

Ho visto la comparsa di community Facebook locali che grazie alla buona volontà di qualche cittadino tecnologicamente preparato si sono fatte portavoce di molti piccoli negozianti. Gli hanno permesso di comunicare la loro esistenza e i loro servizi in modo semplice e immediato per quasi tutti.

Ho sentito piccole realtà cercare di correre ai ripari e richiedere la nascita del loro sito e-commerce in tempi record.

Ho visto aziende cercare di re-inventare la relazione tra i suoi dipendenti, perché hanno compreso come questa spesso stia al centro di un andamento positivo e della capacità di adattarsi (ho parlato della capacità di adattamento nel mio scorso articolo che puoi leggere qui).

Ho visto social imporre ai propri dipendenti una pausa per ricaricare le batterie e disconnettersi, perché la vita non può ridursi ad una connessione costante (è un attimo passare da lockdown a burnout!).

Ho notato però che solo chi ha approcciato al digital in modo strategico e strutturato è riuscito a non ridurre le sue azioni ad una bolla scoppiata in poco tempo senza lasciare tracce.

Come puoi agire per essere efficace?

Credo sia importante stabilire prima un metodo che si basa sull’obiettivo e sulle risorse che puoi mettere a disposizione, con la consapevolezza che nulla va avanti da solo. È necessario fare un esame di realtà prima di attivarti su tanti canali senza un criterio. Vediamo quali sono gli step principali:

1. Stabilire qual è l’obiettivo

Gli obiettivi della comunicazione digital possono essere sintetizzati principalmente in:

  1. Visibilità
  2. Reputazione
  3. Generazione di contatti
  4. Vendita

Una volta stabilito questo ricorda anche di dargli un valore. È sufficiente sia indicativo. Solo così potrai commisurare nel modo giusto il tuo investimento e capire se è la strada per te.

2. Stabilire quali sono le risorse

Per forza. Le risorse servono sempre. Di quali risorse parlo?

  1. Budget
  2. Menti
  3. Braccia!

Valuta se puoi usare risorse al tuo interno. Chiediti: è così importante il raggiungimento dell’obiettivo da pensare di convertire delle risorse interne in modo da non dipendere per forza e al 100% da uno o più fornitori esterni?

3. Stabilisci un piano

Questa è la fase in cui entro in gioco io. Se sei riuscito a darti tutte le risposte sopra (sono leciti anche i dubbi – potremo vederli insieme – ma è importante porsi le domande e provare anche a prevedere diversi possibili scenari), è giunto il momento di capire cosa puoi fare per raggiungere l’obiettivo e capire quali sono i tempi per raggiungerlo. Intendo dei tempi realistici. La viralità è un falso mito, ancora di più nei settori riconducibili ad attività B2B. Quando preparo un piano per i miei clienti agisco sempre su 3 fronti:

  1. Analizzo l’obiettivo e propongo degli “strumenti” per raggiungerlo
  2. Descrivo il target in funzione del prodotto/servizio proposto
  3. Identifico i canali più efficaci per raggiungere l’obiettivo su quel target
  4. Stabilisco le priorità e i tempi di attività
  5. Ti presento il piano e ci confrontiamo sulle proposte
  6. Fisso il budget.

In tutto questo, cerchiamo di restare sull’essenziale, come ci ha insegnato la pandemia e il ragionamento proposto da Chesky, ok? Ci tengo ad ottimizzare i processi.

4. Attiva il piano e raggiungi l’obiettivo

È arrivato il momento di partire con il progetto. È possibile che il piano abbia previsto l’introduzione di un team di lavoro con componenti sia interni che esterni, oppure solo esterni, ma non connessi tra loro. Per favorire dei processi armoniosi, posso esserti di aiuto nel coordinare le attività anche solo in una fase iniziale. Mi è capitato spesso di farlo per imprenditori che come te sono coinvolti in molte attività. Anche tu hai una vita personale oltre a quella aziendale.

Quando si stabilisce un rapporto di fiducia e stima reciproca, non può che andare tutto bene!

Ecco il link all’intervista

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